Decentralizzazione e trasparenza fanno della blockchain una garanzia verificata e verificabile di fiducia. Alessandro Ghiani, CEO di OrYgin, ci spiega perché
La blockchain sta aprendo le porte a un nuovo concetto di fiducia digitale. Il suo utilizzo fa riflettere e sposta la questione trust da una relazione tra persone a un rapporto tra persone e tecnologia. Secondo il giurista Alessandro Ghian, infatti, il panorama cui siamo abituati, quello per cui la legge e le banche sono e devono essere i nostri intermediari della fiducia, non è l’unico possibile. È solo quello cui siamo “assuefatti”.
La blockchain ci mostra nuovi scenari e disintermedia la fiducia. Questa nuova tecnologia sposta la garanzia nel consenso: sono i partecipanti della catena ad avere a disposizione e a verificare in totale trasparenza il contenuto degli archivi, strutturalmente inalterabili e immodificabili. Nel mondo reso possibile dalla blockchain, dunque, abbiamo gli strumenti per fidarci l’uno dell’altro.
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Per le aziende questo si traduce nel “metterci la faccia”. In un sistema disintermediato, l’interazione è proattiva. L’utente si informa, legge review, si confronta con altri consumatori. Ne consegue che oggi per un brand costruire fiducia attorno a sé è più complesso. Non basta una buona pubblicità, perché potrebbe essere smentita. La blockchain costringe a giocare a carte scoperte: l’azienda deve essere sicura del valore del proprio prodotto e fornirne le specifiche, poi sarà la platea a validarlo.
OrYgin nasce credendo in queste premesse. Come sottolinea Ghiani:
“OrYgin nasce per accorciare la catena del trust. Perché c’è un’esigenza di trust. Perché il trust distribuito su tutti i partecipanti è qualcosa su cui si può creare il plusvalore di un servizio o prodotto. OrYgin nasce per dare alle aziende la possibilità di metterci la faccia e ottenere una validazione da parte degli utenti finali, un trust immediato. Noi produciamo una conoscenza certificata, alla cui base stanno dati immodificabili e immodificati. Il valore aggiunto del nostro servizio è distribuire a tutti i partecipanti un dato sicuro”.
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Blockchain, intelligenza artificiale e Internet of Things cambieranno completamente le abitudini della società, stando alle previsioni di Ghiani, che dà voce alla sua anima di CEO. Come conseguenza si sposteranno degli equilibri: sempre più persone utilizzeranno questa tecnologia, altre ne faranno un business.
Il problema da affrontare ora è il mancato allineamento al progresso tecnologico. Da Avvocato, Ghiani sente di dire che si deve risalire alla fonte, nella parte normativa. Bisogna identificare e normare la tecnologia, velocemente.
Altri Paesi si stanno muovendo in questa direzione: Malta, Estonia, Slovenia… Qui blockchain e intelligenza artificiale hanno permesso di generare ricchezza e un framework normativo adeguato. Ora tocca a noi.
Eleonora Medica