OLL IN

Dall’AI all’avvento dell’AGI: quale futuro per il mondo del lavoro?

Cosa accadrà nel mondo del lavoro, ma non solo, quando dovremo rapportarci con la prima forma di intelligenza artificiale generale, o AGI? Ne parliamo con Luca Foresti

 

 

Torna la nostra serie podcast di punta, Oll In, come sempre condotta da Lelio Borgherese, Presidente del Gruppo Activa, e con ospite una vecchia conoscenza di Radio Activa Plus: Luca Foresti, CEO del Centro Medico Santagostino, che ci aveva già onorati della sua presenza nel 2020. Allora insieme affrontammo le ragioni del flop di Immuni. Stavolta grazie a Foresti approfondiamo il tema del momento: l’intelligenza artificiale e il suo impatto sul mondo del lavoro.

Foresti si è specializzato, nel corso della sua carriera imprenditoriale, nell’applicazione di modelli fisici e matematici nel mondo reale e nella gestione della complessità.

Da qualche tempo firma, tra le altre, una rubrica per Wired il cui obiettivo è esplorare una filosofia di cambiamento del mondo applicabile a diversi contesti (politica, tecnologia, sanità, scuola, benessere delle persone), un approccio agile che richiede “ancoraggio ai dati di realtà, propensione al rischio calcolata, focus sul raggiungimento degli obiettivi e brutale onestà intellettuale con se stessi e con gli altri”. Nonché la disponibilità a correggere il tiro con il sopraggiungere di nuove informazioni, evitando di innamorarsi troppo di qualunque idea. Per rompere il ghiaccio, la domanda per il nostro ospite era, quindi, d’obbligo: questo approccio agile funziona? Vista l’eccellenza che dirige dal 2010 si direbbe di sì.

 

 

Ascolta anche: Il futuro dell’AI, tra algocrazia e algoretica

 

 

Non solo, alla luce di uno dei 12 punti – quello che promuove l’automatizzazione dei processi – del Codice culturale del Centro medico Santagostino, “stella polare” che si propone di portare l’azienda al successo tramite la crescita delle sue persone, abbiamo chiesto al nostro ospite quanto del lavoro del Centro è stato digitalizzato ad oggi e quanto è rimasto, invece, appannaggio del Customer Care umano.

Già in un’intervista del 2021, infatti, Foresti dichiarava che il Centro tentava di applicare l’AI alla maggior parte dei propri processi. Rispetto ad allora, oggi, “in ambito sanitario l’intelligenza artificiale entra in quattro aspetti“, esordisce Foresti ai nostri microfoni. Poi prosegue, elencandoli.

Il Customer Care, ovvero la relazione con gli utenti, viene fatto soprattutto attraverso chat; il secondo mondo è l’uso dell’AI sulle immagini radiologiche. Anche qui non solo, perché anche un elettrocardiogramma è un’immagine, per intenderci, e stiamo arrivando ad algoritmi che hanno la capacità di essere più precisi dei medici […]. Il terzo mondo è il supporto alla diagnosi. Sulla base di ciò che gli diciamo, il medico fa un’ipotesi. Dovrebbe anche dare pesi in termini di probabilità, proporre diagnosi ulteriori e analisi per capire esattamente qual è il problema. Questo processo è difficile e richiede sempre più conoscenze da parte dei medici […]. Alcuni medici e reparti di eccellenza riescono a stare al passo, ma c’è una grande massa di medici di base, specialisti territoriali, e così via, che non leggono tutti i nuovi articoli scientifici e che, quindi, non hanno la capacità analitica propria dell’AI che, invece, sta facendo grandissimi passi avanti e a un certo punto aiuterà il medico a fare questo lavoro in modo molto automatizzato. Il quarto mondo è l’automatizzazione dei processi interni, come in tante altre Industrie […]. Come Santagostino stiamo lavorando su tutti e quattro questi aspetti. Chi scarica la nostra app, ad esempio, trova già un sistema per scattare una fotografia con il cellulare a un proprio nevo e l’AI gli dà una sorta di semaforo. Se è rosso il messaggio è ‘vai da un dermatologo a farti vedere’.”

 

 

Stando a una recente elaborazione di Gartner, ad oggi l’intelligenza artificiale supera di gran lunga gli esseri umani in attività semplici come le previsioni del tempo. Lo scenario del 2033 è già diverso: alcune attività, come la scrittura di bestseller, saranno portate a termine dagli esseri umani con il supporto dell’AI, ma resisteranno come attività prettamente umane quelle legate alla costruzione del pensiero.

Rispetto al timore diffuso secondo cui “l’intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro”, Foresti è andato oltre in una serie di interventi pubblici. A suo avviso, e coerentemente con le previsioni di Gartner, rispetto a quanto avvenuto in passato con ogni rivoluzione tecnologica, i lavori che l’AI e la robotica soppianteranno sono i più semplici (tutti, con tempi diversi lavoro per lavoro). Resteranno i lavori più complessi che prevedono differenze enormi di produttività tra persona e persona. Poiché, però, per un adulto reinventarsi con un lavoro complesso è molto difficile, secondo il nostro ospite quello in cui viviamo sarebbe l’ultimo periodo di piena occupazione.

 

 

Ascolta anche il primo episodio del nostro Speciale con Luciano Floridi: La governance digitale al di là dell’individualismo

 

 

Se, tra una 20ina d’anni, i sistemi di AI avranno effettivamente fatto scomparire moltissimi posti di lavoro, risalendo la catena del valore fino al mondo dei servizi intellettuali, quali “contromosse” sono possibili per chi ancora sarà sul mercato? Ancora, in che modo le nuove generazioni, che tra 20 anni si staranno affacciando al mondo del lavoro, possono prepararsi a un avanzamento tecnologico tanto diverso dai precedenti?

Nel ragionamento sul futuro del mondo dell’occupazione, Foresti va ancora oltre nel tempo e arriva a dire che le forme di lavoro che resteranno – ricerca scientifica, artistica, tecnologica, imprenditoriale – resisteranno finché non arriverà la prima forma di intelligenza artificiale generale o AGI.

L’AGI – per il cui avvento non sembra mancare molto – sarà intelligente almeno quanto un essere umano. Non è tutto: sarà in grado di evolvere la propria intelligenza in modo tremendamente più veloce degli umani, di lavorare 24/7… A quel punto cosa accadrà? Quale ruolo ci ritaglieremo?

Possiamo concederci di pregustare una vita di ozio, con l’AGI che sbriga compiti complessi al posto nostro, o è il caso che l’umanità si preoccupi? Seriamente, saremo capaci di gestire un simile cambiamento, alla velocità cui sta già accadendo?

Per provare a rispondere a questi dubbi esistenziali, non vi resta che ascoltare la puntata.

Sabrina Colandrea

 

Ospite

Luca Foresti

Laureato in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha conseguito anche un master in Fisica e un Phd in Matematica finanziaria, in seguito Foresti si è specializzato in Management, ICT, Finanza, applicazione di modelli fisici e matematici nel mondo reale, complessità, HR Management. Forte della passione per l’imprenditoria e l’impatto sociale, che lo […]

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