L’evoluzione delle nuove tecnologie e i ritmi vorticosi della trasformazione digitale impongono alle aziende di tenere il passo. Servono competenze digitali sempre più specifiche e settoriali.
“Esiste una forte carenza di figure professionali specializzate per il settore ICT, il bacino a cui attingere è scarso. Vediamo sempre più spesso laureati in matematica, fisica o statistica prestati al mondo dell’informatica”. Queste le parole di Aldo Borelli, Direttore tecnico scientifico di Borelli R&D e di R&S Mangement. Iscritto all’albo degli esperti del Ministero Università Istruzione e Ricerca come consulente e valutatore scientifico. In questa prima puntata di Téchne, condotta da Giulia Borgherese, Borelli parla di competenze digitali e delle figure professionali più ricercate in ambito informatico.
Stando ai dati del report 2019 elaborato dall’Osservatorio delle Competenze Digitali, la figura più ricercata è quella del developer, lo sviluppatore di software per piattaforme web, seguita a ruota da quella del digital consultant e del digital media specialist. Le stime parlano poi di oltre 4500 posti vacanti per le nuove professioni altamente specialistiche legate alla trasformazione digitale. Tra questi, gli specialisti in Intelligenza Artificiale, in Big Data, in blockchain ma soprattutto nelle nuove discipline dell’Iot e della robotica. Secondo l’esperienza di Aldo Borelli, a mancare sono soprattutto gli analisti dei dati, tra le figure più difficili da reperire. “L’Europa ci offre l’esempio di una formazione post scolare più settoriale, quello della Germania e dell’Olanda. In Italia non siamo stati da meno ma forse abbiamo attivato queste misure troppo tardi” spiega Borelli.
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A preoccupare è anche la posizione arretrata dell’Italia rispetto agli altri paesi Ue per quanto riguarda le competenze digitali, al terzultimo posto fra i 28 Stati membri dell’UE. Il 28,9% dei profili infatti, è difficile da reperire per inadeguatezza o ridotto numero di candidati. Il risultato è spesso una carenza di competenze digitali per le Pmi. Per trovare una soluzione a questo problema, a ottobre 2020 la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha firmato un decreto che istituisce il Fondo Nuove Competenze, uno strumento da 730 milioni a sostegno delle imprese nei percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori.
Luisa Vittoria Amen