È ancora possibile per una sola persona interpretare e governare la complessità propria delle organizzazioni di oggi? Ne parliamo con Lelio Borgherese
Come può un/una leader abituato/a agli schemi classici di comando e controllo condurre, organizzare, programmare attività nell’innovativo e complesso scenario attuale? Michela Lombardi lo ha chiesto al Presidente del Gruppo Activa, Lelio Borgherese. Laureato in Filosofia e con all’attivo un master in Management dell’Innovazione conseguito presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, grazie alla spinta verso l’Innovazione e all’apprendimento continuo, Borgherese ha fatto crescere il proprio gruppo aziendale, che ora conta 6mila dipendenti e 15 sedi in Italia e all’estero, diventando un leader di mercato nel settore del Business Process Outsourcing.
In questo terzo episodio del nostro Speciale Radio Activa Plus realizzato in collaborazione con BHR Designer e dedicato al tema della leadership, con l’aiuto di Borgherese esploriamo i principali driver che promuovono il cambiamento all’interno di un’organizzazione aziendale, focalizzandoci sulle strategie necessarie per motivare e guidare i responsabili durante i periodi di trasformazione. Come sappiamo, infatti, nel mondo contemporaneo in costante evoluzione, la capacità di governare il cambiamento è cruciale per la sopravvivenza e il successo di qualsiasi organizzazione.
Ma quali sono le strategie che il nostro ospite ha dovuto concretamente mettere in atto per motivare e guidare il proprio Gruppo verso il cambiamento?
Innanzitutto, Borgherese racconta due momenti emblematici: il primo legato alla crisi operativa del 2018, il secondo causato dall’impatto dell’emergenza Covid-19. In entrambi i contesti, Borgherese mette in luce il ruolo cruciale della “leadership condivisa” e del sacrificio personale per guidare l’azienda attraverso le sfide. Il nostro ospite sottolinea poi la necessità della leadership diffusa e competente, capace di incarnare una visione chiara e di agire rapidamente per attuare strategie di cambiamento.
Ascolta anche il primo episodio della serie “Leadership e competenze trasversali”: L’AI nei cambiamenti organizzativi
Ancora, Borgherese evidenzia l’importanza della “leadership ispiratrice” nel bilanciare pragmatismo e integrità morale.
“Il leader deve essere in grado di assumere decisioni difficili anche in totale solitudine, ma nello stesso tempo deve ascoltare tutti, deve farsi un’opinione informata e quindi deve avere sempre orecchie, cuore e mente aperte ai contributi di ciascuno. Il leader deve essere, dovrebbe essere, persona retta, persona onesta intellettualmente e moralmente”.
Per Borgherese, la leadership è una sfida continua e multidimensionale, non limitata a un individuo, quanto piuttosto rispondente a una capacità collettiva di ispirare e influenzare positivamente gli altri all’interno dell’organizzazione.
A proposito di figure emblematiche capaci di ispirare intere comunità, innanzitutto Borgherese cita una grande figura manageriale, l’imprenditrice Marisa Bellisario, per anni colonna portante dell’Olivetti e Amministratrice Delegata del gruppo Italtel, con oltre 30mila dipendenti negli anni ’80.
Un altro esempio apportato da Borgherese è il Prof. Ezio Tarantelli, economista di grande valore vicino ai sindacati, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1985. Per il nostro ospite queste figure rappresentano casi di leadership meno mitologici rispetto a quelli incarnati da personaggi celebri come Steve Jobs, Bill Gates, Elon Musk e Jeff Bezos, ma altrettanto importanti nel contesto italiano.
Ascolta anche il secondo episodio della serie: Leadership e competenze trasversali. L’ambiente multigenerazionale
L’intervista si chiude con i suggerimenti ai giovani professionisti che si apprestano a ricoprire ruoli di responsabilità. Per Borgherese, per prima cosa, è fondamentale individuare un mentore nel proprio contesto lavorativo che possa indirizzare il/la giovane professionista nel suo percorso:
“È importante farci ispirare da qualcuno che ci faccia capire quali sono i veri valori dell’organizzazione, la vera cultura aziendale, al di là di quella dichiarata; qualcuno che ci aiuti a capire qual è l’intonazione di fondo a livello psicologico, emotivo e valoriale.”
Secondo Borgherese, infatti, un mentore non solo fornisce orientamento e consigli pratici, ma è anche un catalizzatore per la comprensione della vera essenza dell’organizzazione. Attraverso conversazioni informali, incontri spontanei e momenti di condivisione, il mentore può aiutare il/la giovane a cogliere la spinta che muove i processi organizzativi, contribuendo così alla sua integrazione e al suo successo all’interno dell’azienda.
Per approfondire ulteriormente l’argomento, non vi resta che ascoltare l’ultimo episodio della serie “Leadership e competenze trasversali”.
S.C.