Intervista a Vanessa Boccia, la startupper e interior designer che ha inventato il nido on demand
Senza asili, ai genitori che lavorano viene imposta una scelta gravosa: restare a casa. Ciò è ancora più vero per le madri, rispetto ai papà. Ad attestarlo è il risultato di un’indagine dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che registra come dal 2011 al 2017 il numero di donne che ha lasciato il lavoro per incompatibilità con i bisogni familiari è raddoppiato. Insomma: il nostro “non è un paese per mamme”.
La carenza di asili nido è una tra le motivazioni che più spiegano l’alto tasso di abbandono dell’ufficio da parte delle donne. Needo, la geniale startup di Vanessa Boccia, promette di essere la risposta a questa situazione insostenibile.
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Sul sito leggiamo che si tratta di “un nido che può sorgere in qualunque luogo e per qualunque periodo di tempo, venendo incontro alle esigenze di famiglie, aziende e piccoli comuni, grazie all’utilizzo di container marittimi opportunamente coibentati”. Un asilo itinerante, dunque, che può arrivare ovunque se ne avverta la necessità.
Ma la vera novità forse è passata in sordina… Needo converte dei container in asili trasportabili, nel rispetto di tutti i criteri previsti dalla legge! Grazie alla fantasia di Vanessa le fredde lamiere dell’immaginario comune si trasformano in coloratissime aree gioco, angoli morbidi per il riposo e accoglienti zone pappa.
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E non finisce qui. Sommando e unendo più “blocchi”, Needo permette di creare piccoli e grandi spazi. Vere e proprie soluzioni su misura, per le esigenze di aziende e cittadine. Cui affianca uno specifico programma di formazione infantile. Una proposta molto allettante!
Passiamo alla pratica: a che punto è il progetto? Quando vedremo i primi asili? E a quando il via libera alle iscrizioni? Per rispondere a queste e altre domande, c’è il podcast!
Eleonora Medica