WOW - WOMEN ON WEB

Ragazze Digitali contro il pregiudizio

Ragazze Digitali è una misura della Regione Emilia Romagna che ha inserito il tema della parità di genere come priorità trasversale in molti programmi strategici. Ne parla Barbara Santi nel nuovo episodio di WoW – Women on Web

 

 

Nel panorama globale della ricerca scientifica, le donne rappresentano il 33,3% dei ricercatori e solo il 12% dei professionisti impiegati nelle Accademie scientifiche, secondo dati forniti dall’ONU.

Questa disparità di genere si estende anche a settori all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, dove le donne costituiscono appena il 22% dei professionisti a livello mondiale e solo il 12% degli addetti alla Ricerca. In ambito accademico, le laureate in ambito scientifico sono ancora una minoranza, con le donne che rappresentano solo il 28% dei laureati in Ingegneria e il 40% dei laureati in Informatica.

In Italia il quadro è simile: solo il 16% delle studentesse sceglie percorsi universitari in facoltà scientifiche, contro il 37% dei colleghi maschi. Tuttavia, sembra di intravedere un cambiamento all’orizzonte: Save The Children ha rilevato che nel 2021 c’è stato un incremento delle immatricolazioni femminili nelle facoltà STEM, con il 22% delle studentesse italiane che hanno optato per corsi di studio scientifici.

 

 

Ascolta anche: Cronache italiane del Gender Gap

 

 

Nonostante l’aumento notevole delle immatricolazioni in Informatica e tecnologie ICT, con un incremento del 15,74%, persiste la percezione che le materie scientifiche siano meno adatte alle ragazze.

Eppure, secondo una ricerca di IPSOS per Save The Children tali discipline suscitano interesse e curiosità nel 54% delle adolescenti italiane a scuola.

WoW – Women on Web, il nostro podcast tecnofemminista condotto da Francesca Pucci e Federica Meta, racconta il digitale e l’Innovazione dal punto di vista femminile. L’ospite di questa puntata è Barbara Santi dell’Agenda Digitale della Regione Emilia Romagna, invitata proprio per discutere di Ragazze Digitali ER, un’iniziativa volta a dimostrare che il digitale non è solo un campo maschile, ma anche un’opportunità per le ragazze di creare nuove prospettive per il futuro e di contribuire allo sviluppo di una società più inclusiva. Santi lavora all’Agenda Digitale dal 2010 con particolare riferimento alle competenze digitali, alle politiche locali di Innovazione tecnologica partecipata e inclusiva, al Gender Gap in ambito tecnologico e, per merito della formazione statistica, alla misurazione della digitalizzazione dei territori in tutte le sue forme.

“Ritroviamo il tema donne e STEM nei principali documenti programmatici a livello internazionale, europeo e italiano”, osserva Santi. E aggiunge: “Per esempio, si parla di rimuovere gli ostacoli alla piena partecipazione delle donne nella Scienza e nella Tecnologia nell’Agenza 2020-2030, ma è anche uno degli obiettivi della Commissione Europea, nonché un’azione prevista dal Dipartimento per le Pari Opportunità e anche nell’ambito del PNRR“.

 

 

Ascolta anche Donne al centro della Scienza: quanto manca alla rivoluzione?

 

 

Ragazze Digitali si inserisce in questa scia di cambiamento. Infatti, la Regione Emilia Romagna ha inserito il tema della parità di genere come priorità trasversale in molti programmi strategici. In primis, il programma di mandato della Giunta di Governo, ma anche i documenti strategici sull’uso dei fondi europei. “Si parla di come migliorare l’accesso delle donne alle discipline STEM a diversi livelli, ma persistono molti pregiudizi”.

Le differenze di genere in ambito scientifico avanzano con l’aumentare dell’età e si divaricano progressivamente nel momento in cui le ragazze fanno le loro scelte sui percorsi di studio. “Studiando i dati OCSE, il Rapporto Pisa, ma anche i risultati degli Invalsi, ci si accorge che, con la fine dell’infanzia e l’inizio della pre-adolescenza, le ragazze perdono la propria autostima riguardo alle materie matematico-scientifiche”.

Infatti, secondo il Rapporto Pisa dell’OCSE le ragazze vengono scoraggiate dall’intraprendere studi scientifici tra gli 11 e i 13 anni. Tuttavia, i loro risultati scolastici ci raccontano un’altra realtà: le ragazze performano meglio, hanno risultati pari o superiori ai ragazzi. A scoraggiarle, dunque, contribuisce soprattutto la percezione e non i risultati.

Ma cosa fa di preciso il progetto Ragazze Digitali? E quali risultati ha già ottenuto in questi anni?

Ascolta il podcast per scoprirlo e, se ti interessano questi temi, non perderti gli altri episodi di Women on Web!

T. S. V.

Ospite

Barbara Santi

Barbara Santi, laureata in Scienze Statistiche ed Economiche, dal 2010 lavora come coordinatrice dell’Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, con passione e con particolare riferimento alle competenze digitali, alle politiche locali di Innovazione tecnologica partecipata e inclusiva, al Gender Gap in ambito tecnologico e, per merito della formazione statistica, alla misurazione della digitalizzazione dei territori in […]

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