DISINTERMEDIUM

Verso la visione condivisa della realtà in ecosistemi decentralizzati

Imprese e professioni: over or ready?

 

 

Nuova puntata live di “Disintermedium”, nonché ultimo appuntamento per questa stagione con il salotto tech a cura dell’Avvocato Laura Cappello, Legal Engineer e Founder dell’omonimo studio legale. Anche questa volta fulcro dell’episodio è stata la tecnologia disruptive blockchain, che supera qualsiasi forma di intermediazione a favore di un sistema decentralizzato. Di puntata in puntata, la prima edizione della trasmissione ha permesso di mettere a fuoco i cambiamenti tecnologici in corso ed è stata l’occasione per proporre consigli e strategie volte ad attuare nuovi modelli di business nel mercato globale digitale.

Ospiti dell’episodio: Luca Di Donna, Avvocato e Professore Ordinario di Diritto Privato presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nonché Presidente di Confcommercio Professioni Roma; Giacomo Vella, Ricercatore per l’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano; Marco Vitale, CEO e Co-founder di Foodchain Spa, Presidente e Co-Founder di Quadrans Foundation e membro della task force selezionata dal MISE per la Strategia Nazionale per la Blockchain e i Registri Distribuiti.

Con loro, anche Donato Silvano Lorusso, Avvocato e Co-fondatore di BLB Studio Legale, Co-fondatore di Ulixes Capital Partner e di Legaltechitalia.eu, nonché Ambassador presso la European Legal Technology Association (ELTA) e Nicolino Gentile, Avvocato, Socio di BLB Studio Legale, Co-founder di Legaltechitalia.eu, Ambassador per l’Italia di ELTA e membro della community Legal Hackers. Lorusso e Gentile sono altresì conduttori di “Legaltech Show“, trasmissione di Radio Activa dedicata alle nuove frontiere della tecnologia nel settore legale.

 

 

Ascolta anche: Disintermediazione nel settore energetico

 

 

La puntata è stata l’occasione per approfondire i cambiamenti nei modelli di business e il ruolo dei professionisti in rapporto all’evoluzione dei mercati verso ecosistemi decentralizzati, grazie all’implementazione delle nuove tecnologie e della blockchain in particolare. La digitalizzazione rappresenta oggi un forte motore per la crescita e la rinascita dell’economia. Anche la Commissione Europea, durante la pandemia di Covid-19, nella comunicazione “Il momento dell’Europa: riparare i danni e preparare il futuro per la prossima generazione” ha annunciato che la digitalizzazione del mercato unico sarà un pilastro essenziale della ripresa dalla crisi.

Ma qual è lo stato dell’arte riguardo agli investimenti e al mercato blockchain in Italia? Giacomo Vella ha illustrato la fotografia dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano: “Secondo le nostre analisi c’è stata una forte concentrazione di progetti operativi che porteranno a modelli di business orientati alla tecnologia blockchain. Nel 2020, complice la pandemia, si è passati da una fase sperimentale a soluzioni di business reali. Il livello degli investimenti è calato. Nonostante ciò, però, analizzando i progetti a livello internazionale, l’Italia è nella top ten dei Paesi che utilizzano questa tecnologia. Lo sviluppo di nuovi progetti richiede un elevato numero di nuove risorse e di nuovi talenti.”

 

 

Ascolta anche: Disintermediazione e nuove frontiere del Food e dell’Hospitality

 

 

In questo contesto, le Università rivestono un ruolo molto importante nel preparare le nuove generazioni a un mercato sempre più digitale e digitalizzato. Lo sa bene il Prof. Luca Di Donna, che ha commentato: “Il mercato è caratterizzato dalla rivoluzione digitale, dalla robotica, dalle criptomonete, dall’applicazione di nuovi sistemi e algoritmi. L’Università deve prendere atto di questi cambiamenti e andare nella direzione di corsi multidisciplinari e interdisciplinari su fintech, blockchain, intelligenza artificiale, nonché nella direzione di corsi professionalizzanti in modo che i giovani possano inserirsi in un mercato del lavoro internazionale di respiro più ampio.”

L’impatto della crisi post Coronavirus ha accelerato o rallentato l’innovazione tecnologica? Secondo Marco Vitale “sicuramente il mercato oggi è più maturo perché con la pandemia ha saggiato i limiti di questi cambiamenti, però si sente fortemente l’esigenza di innovazione, esigenza peraltro rimarcata nel corso dei lavori della task force del MISE.”

Per quanto riguarda la professione legale, uno dei problemi principali è la regolamentazione della piattaforma BC. Il legislatore non riesce a tenere il passo. “Il ruolo dell’Avvocato in questo contesto – ha spiegato Luca di Donna – è di riuscire a interpretare le regole vigenti nel nostro sistema giuridico e applicarle alle singole fattispecie concrete, misurandosi con la tutela dei diritti diversi di imprese e persone, nonché dei diversi ambiti in cui viene applicata la blockchain.”

 

 

Ascolta anche: Tecnologia e business: due esempi di eccellenza

 

 

“La professione forense ha ancora degli schemi molto tradizionali non adatti al contesto attuale. La rinascita del settore non può che passare dalla digitalizzazione.” – ha osservato Nicolino Gentile. “In un settore conservatore e poco propenso all’innovazione come quello legale, i metodi di esercizio della professione forense sono ancora tradizionali. In questo ci viene in aiuto la Legal Tech”, ha aggiunto Silvano Lorusso. “In Italia siamo pigri, c’è un grande salto tra i professionisti più giovani e i meno giovani, soprattutto nella propensione alla digitalizzazione dei processi legali. Legal Tech è tutta la tecnologia che si applica al nostro mondo.”

Tenuto conto che progressivamente tutto – persone fisiche, aziende, istituzioni, asset – sarà traslato nella realtà virtuale e avrà, quindi, un digital twin, come cambierà la consulenza nella Digital Economy? A rispondere al quesito è stato il Prof. Di Donna: “La consulenza sarà sicuramente migliore di quella di tipo tradizionale, migliorando la vita dell’avvocato ma anche quella del suo cliente, snellendo e ridefinendo i processi. Pensiamo ad esempio alla giustizia predittiva, attraverso la quale sarà possibile prevedere l’esito dei processi. Questo aiuterebbe le imprese a risparmiare sui costi per le spese legali e le società di revisione nella rendicontazione.”

Tra gli altri argomenti affrontati nel corso della puntata, presto riascoltabile sul sito di Radio Activa – oltre che su Spreaker, Soundcloud e Spotify – anche lo Smart Contract, modello contrattuale basato su un algoritmo per rendere equilibrati i contratti; la presunta illegittimità delle udienze a distanza; e i NonFungible Token (NFT).

Sabrina Colandrea

 

 

Ospite

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