Microsoft Italia annuncia gli esuberi: sono 59 dei circa 1000 dipendenti assunti tra Roma e Milano
La vicenda della crisi del settore tech, in particolare di Microsoft, pareva lontana. Sembrava riguardare un mondo non di nostra competenza. Un tempo potevamo leggere “C’era una volta in America” e credere che la questione in oggetto non ci riguardasse. Oggi, invece, che viviamo in un’epoca di globalizzazione e digitalizzazione crescente, non possiamo più sentirci al sicuro: siamo tutti nello stesso mercato. Ma andiamo per ordine.
Come altri colossi tecnologici, anche Microsoft, all’inizio del 2023, ha deciso di stringere la cinghia e ha annunciato il taglio della sua forza lavoro negli Stati Uniti. A farne le spese sono stati circa 10mila dipendenti, ovvero circa il 5% del totale, in quella che è la maggiore riduzione di personale negli ultimi otto anni.
Ufficialmente, la decisione presa dall’azienda di Redmond è legata all’indebolimento dell’economia globale e alla necessità di concentrarsi su diversi obiettivi strategici, che includono lo sviluppo massiccio dell’intelligenza artificiale. Microsoft è infatti uno degli investitori di OpenAI, ovvero la società dietro ChatGPT. Queste le parole in merito di uno dei massimi esperti in materia, Daniel Ives, amministratore delegato e analista senior di ricerca azionaria che copre il settore tecnologico presso Wedbush Securities.
“Il licenziamento di Microsoft è un canarino nella miniera di carbone per l’economia in generale. E penso che dimostri che le imprese stanno iniziando a rallentare la spesa, con una lieve recessione probabilmente alle porte.”
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Un vento di crisi che è ufficialmente arrivato anche da Microsoft Italia. Infatti, l’azienda americana intende
“licenziare 59 persone, di cui 16 dirigenti. Di questi, 52 fanno capo alla sede di Milano e 7 a quella di Roma. L’azienda, che al momento occupa 1.080 persone in Italia, intende snellire il reparto vendite, sulla scia di condizioni di mercato che ritiene in contrazione, dopo il boom del passaggio ai servizi cloud negli anni della pandemia.”
Inoltre, per metà aprile Microsoft intende incontrare le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL per avviare il percorso di trattativa. Non si hanno, al momento, altre indiscrezioni, ma possiamo già intuire che non sarà una tavola rotonda facile da gestire. Il mercato del lavoro italiano potrà anche esserSI avvicinato a quello statunitense, ma possiede problematiche, giochi di potere, protagonisti intrinsecamente differenti.
Come andrà a finire? Seguiranno altri licenziamenti?
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Allo stato attuale dei fatti, il collegamento sembra fin troppo facile. Si licenzia personale per fare spazio a una nuova, sconosciuta e soprattutto facilmente sfruttabile forza lavoro: l’intelligenza artificiale. Avevano ragione tutti i detrattori di ChatGPT? Aveva, quindi, completamente torto Theta Noir, la setta che venera l’AI?
A noi sembra ancora una risposta troppo facile a un’operazione di cui ci mancano ancora molti passaggi.
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