Ci addentriamo in un tema proprio della Fantascienza, che è quasi un personaggio ricorrente: le città (utopistiche e distopiche). E nel loro contraltare, la campagna
Poco più di un anno fa partiva CIFcast, il nostro podcast sulla letteratura fantascientifica in collaborazione con il Collettivo Italiano Fantascienza. Tutto iniziava con l’approfondimento su un personaggio: “l’essere, la creatura, Adamo, la chimera, ovvero il mostro ideato da Victor Frankenstein, chiamato con tutti questi appellativi nell’opera di Mary Shelley”. Vi chiederete perché mai cito quel primo episodio, considerando il titolo di oggi. Ebbene, anche in questa puntata, in un certo senso, i nostri speaker si concentrano su un tema che è, al contempo, un “personaggio ricorrente”: le città.
Come è possibile considerare la città un personaggio? E cosa c’entra con la Fantascienza?
“Centro propulsore della seconda rivoluzione industriale, la città è il luogo in cui la tecnica si è dispiegata con tutta la sua forza e in cui la Scienza ha trovato laboratori, menti, centri di Ricerca, fabbriche dove si è concentrata la manodopera ed è il posto in cui, soprattutto, il denaro si è moltiplicato. Alle generazioni di inizio Novecento la città è sembrata una porta spalancata su un magnifico futuro di progresso.”
Ad oggi più della metà della popolazione mondiale vive in un centro urbano. Le città si “complicano” sempre più rapidamente dal punto di vista demografico, ingegneristico e, per fortuna, anche ecologico. Ansie, paure e speranze relative al futuro sono il sale della letteratura Sci-Fi. Inevitabile, quindi, che le città abbiano un posto di preminenza assoluta nelle opere di Fantascienza, non solamente in quanto ambientazioni, ma come personaggi che prendono parte all’azione drammatica, condizionando il modo di pensare e di agire dei protagonisti.
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Viste come punto focale di una civiltà, nella letteratura, Sci-Fi e non, le città si contrappongono a un altro ambiente abitato dall’uomo sulla Terra, la campagna. A questo dualismo, i nostri ne aggiungono un altro, quello tra utopia e distopia.
Si delineano così quattro scenari. La città utopistica (la ritroviamo, ad esempio, nelle opere “La Città di Dio” di Sant’Agostino e “La città del Sole” di Tommaso Campanella); la campagna utopistica (lo sono il Paradiso terrestre, l’Arcadia dei poeti greci e certe visioni solarpunk moderne); la città distopica (la Città delle Macchine in “Matrix”, che usa gli esseri umani come fonte di energia, l’iconica Los Angeles di “Blade Runner” o le città semoventi del film “Macchine mortali”); infine, la campagna distopica (i mondi apocalittici alla “Mad Max” ne sono pieni, visto che anche le città sono sempre distrutte).
L’argomento è vastissimo. Quali temi, problemi, speranze, sottendono questi scenari? Quali altri esempi avranno chiamato in causa i nostri esperti di Fantascienza?
Per scoprirlo non vi resta che premere play. E, se dopo l’ascolto non ne aveste abbastanza, qui c’è l’episodio “Distopie”.
Sabrina Colandrea