È online una nuova puntata di A little privacy, please! con l’esperto Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali
Le piattaforme digitali hanno responsabilità su molti aspetti, tra i quali risiede l’obbligo di garantire la trasparenza delle informazioni sui dati personali in modo chiaro, considerando l’età media degli utenti.
È da questa considerazione che prende il via la nuova stagione di A little privacy, please!, la serie podcast condotta dai nostri speaker Sergio Aracu, Founder di Area Legale, giurista d’impresa, Business Privacy Lawyer, Privacy Consultant e Data Protection Officer, e Marco Trombadore, amministratore unico di MTS Consulenze, delegato della Regione Lazio di ASSODPO, consulente in materia di GDPR e Data Protection Officer.
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A Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, già Presidente dell’Istituto per le politiche dell’Innovazione, oltre che avvocato cassazionista e socio fondatore dello studio legale E-Lex, stavolta hanno chiesto qual è la regola in Italia in relazione alla così detta Age Verification, ovvero a quel sistema che stabilisce l’età di un utente della rete al fine di impedire che un minore possa accedere a un servizio a lui non rivolto o per lui potenzialmente dannoso.
Secondo quanto premesso ai microfoni di Radio Activa Plus dall’esperto,
“è indispensabile che qualsiasi servizio, di ogni piattaforma, sia utilizzato da chi ha raggiunto almeno una certa età. Oggi le regole sono molto diverse tra gli Stati; l’Italia ha scelto come età minima quella di 14 anni, mentre la normativa europea prevede il limite di 13.”
Tuttavia, nelle scorse settimane, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato lo schema di regolamento che disciplina le modalità per l’accertamento della maggiore età degli utenti in attuazione di quanto previsto dal decreto Caivano.
Il provvedimento, frutto della consultazione tra associazioni di categoria, consumatori e istituzioni, ha acquisito il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali, ma ora attende il via libera della Commissione Europea.
Per approfondire il tema, non vi resta che ascoltare l’episodio!
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