Strategie, strumenti, creatività potenziata: Jimmy Newson racconta come l’intelligenza artificiale sta riscrivendo le regole del gioco per le piccole e medie imprese
In un mondo in cui la tecnologia corre spesso più veloce della nostra capacità di comprenderla, emergono figure che non solo abbracciano il cambiamento, ma lo guidano. Jimmy Newson è una di queste. Growth Strategist, esperto di crescita aziendale e fondatore di Moving Forward Small Business, Newson ha dedicato la sua carriera a supportare le piccole e medie imprese di tutto il mondo nel superare sfide che sembravano insormontabili.
Durante la nostra intervista esclusiva per il podcast Speciale Radio Activa Plus, Newson ha affrontato con estrema chiarezza un tema tanto cruciale quanto complesso: il ruolo dell’intelligenza artificiale nel trasformare il panorama aziendale.
AI: una nuova partita a scacchi
Seduto di fronte al microfono e collegato dall’altra parte del mondo, New York City, Newson appare rilassato, ma quando si parla di intelligenza artificiale, il suo entusiasmo è palpabile. “L’AI è ovunque e sta rivoluzionando il mondo”, afferma. “Usarla è come iniziare una partita di scacchi con un netto vantaggio strategico. Ti permette di lavorare con asset migliori e ti fa risparmiare tempo su compiti ripetitivi, lasciandoti libero di concentrarti su ciò che conta davvero: la strategia del tuo business”.
L’idea è limpida e potente: l’AI non è solo uno strumento e non è di certo un punto di arrivo, ma un modo completamente nuovo di affrontare il business. Per il nostro ospite, la vera rivoluzione è il cambio di prospettiva che porta con sé. L’intelligenza artificiale consente alle aziende di rivedere i loro modelli operativi, spostando il focus dalle attività manuali a una visione strategica più ampia e quindi scalabile.
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Italia: il potenziale delle PMI e la sfida dell’Innovazione
Quando il discorso si sposta sull’Italia, Newson resta sul pezzo. “Le PMI italiane rappresentano la spina dorsale dell’Economia, non solo relativamente all’Italia, ma per il mondo intero”. Proseguo con quella che da parte mia è più una considerazione che una vera e propria domanda: “ma spesso, nel mercato italiano, si trovano bloccate da barriere culturali e pratiche”.
Uno dei principali ostacoli? La percezione dell’AI come qualcosa di costoso o troppo complesso. Newson non si stanca di ripetere che l’AI non è più un lusso per pochi, ma un’opportunità accessibile a tutti: “Oggi ci sono strumenti gratuiti o a basso costo che possono fare la differenza. La vera domanda non è se puoi permettertela, ma se puoi permetterti di non usarla“.
L’approccio dell’esperto è semplice, ma efficace: “le PMI devono partire da una strategia, non dai diversi tool a disposizione“. Solo definendo chiaramente i propri obiettivi a monte si può scegliere la tecnologia giusta. Più che la massima AI First, il nostro ospite tiene più volte a sottolineare il suo approccio Strategy First. È un messaggio che sembra risuonare particolarmente per un Paese come l’Italia, dove la cultura del “fare come si è sempre fatto” sovente ostacola l’adozione di nuove tecnologie.
Superare la paura della tecnologia
“Molti leader confondono l’AI con ChatGPT”, osserva ancora Newson con un sorriso. “L’AI, però, è molto di più di un tool specifico: si tratta di analisi predittive, Customer Experience, design… le possibilità sono infinite”.
Il primo passo è superare la paura del cambiamento. “I CEO, i founder, insomma quelli in alto, devono dare l’esempio. Se vogliamo che i nostri team abbraccino l’AI, dobbiamo iniziare noi stessi a usarla. E soprattutto, dobbiamo formare le persone, mostrando loro i vantaggi concreti non i vantaggi teorici”.
Un’idea particolarmente interessante è l’idea di trovare un campione all’interno dell’azienda: una figura chiave che possa guidare l’implementazione dell’AI e fungere da esempio per il resto del team.
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Creatività potenziata: il nuovo ruolo dell’essere umano
La parte più intrigante dell’intervista arriva quando Newson parla del rapporto tra AI e creatività. Per molti – serve fare i nomi? Basta leggere i giornali – l’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia per la creatività umana. Newson la vede diversamente. “L’AI non ti sostituisce: ti potenzia. Se proprio devo dirla tutta sono diventato molto ma molto più creativo con questi nuovi strumenti generativi”, afferma. “Il flusso ideale è semplicissimo per me: Human > AI > Back to Human“.
Con un esempio pratico, Newson descrive come utilizza tool come Gamma per creare presentazioni: “Prima passavo ore su design e struttura. Ora posso concentrarmi sulle idee e sulla strategia, lasciando i dettagli tediosi di inserimento e sistemazione all’AI. Questo mi rende più creativo, non meno. E soprattutto andando al sodo mi offre l’occasione di scalare il mio lavoro e dare supporto a molti più partner”.
La sua filosofia è chiara: l’AI libera tempo e risorse, consentendo alle persone di concentrarsi su ciò che fanno meglio. Per le PMI questo significa poter competere su un piano più alto, senza dover rinunciare alla propria identità.
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Gli strumenti AI giusti per iniziare
Un’altra perla di Newson è la lista di strumenti consigliati per le PMI (ma non solo) che vogliono iniziare a lavorare bene con l’AI. Oltre a soluzioni note che hanno integrato la parte AI con il tempo come HubSpot, il nostro ospite cita tool specifici come Anyword per la creazione di contenuti.
Ciò che colpisce di più è il consiglio pratico di iniziare con ciò che si ha. “Guarda i tool che già usi e scopri se hanno integrazioni con l’AI. Poi esplora nuove soluzioni. E se hai dubbi, c’è un sito fantastico: There’s an AI for That, dove puoi trovare strumenti per ogni esigenza“.
Un altro suggerimento prezioso di Newson riguarda l’importanza di tenersi aggiornati tramite newsletter dedicate all’intelligenza artificiale. Il nostro ospite consiglia di iscriversi a quelle redatte da fonti autorevoli che offrono una panoramica sulle ultime novità e sui migliori strumenti disponibili.
Tra le sue preferite, cita The Neuron Daily e The Rundown AI, due risorse che coniugano aggiornamenti tecnici e spunti pratici per integrare l’AI nelle strategie aziendali. “Ricevere regolarmente informazioni da fonti affidabili è un modo per restare al passo e ottenere nuove idee per il proprio business”, sottolinea Newson.
Questi suggerimenti rendono evidente come, con pochi passaggi e un’abbondante dose di curiosità, l’intelligenza artificiale possa diventare una risorsa preziosa per qualsiasi PMI.
Il futuro secondo Jimmy Newson
Quando gli chiedo cosa lo motiva, Newson non ha esitazioni. “Vedere i risultati”, risponde. E aggiunge: “Non c’è niente di più rigenerante che aiutare un’azienda a superare le sue sfide e vedere che riesce a crescere davvero grazie ai tuoi consigli”.
Per Newson, l’AI non è il fine, ma il mezzo. “Non è mai una questione di strumenti. I tool cambiano e cambieranno anche quelli che amo più usare oggi, ma la strategia resta. Se hai una strategia forte, puoi affrontare qualsiasi cambiamento tecnologico“.
L’invito ad agire
L’intervista si chiude con un messaggio semplice, ma potente. “Abbracciate la tecnologia. Non lasciate che la paura vi blocchi. L’AI è un’opportunità, non una minaccia. Ma ricordate: senza direzione, anche la migliore tecnologia è inutile. La strategia è tutto”.
Le parole di Newson sono un invito a guardare avanti, con coraggio e determinazione. Perché in un mondo che cambia così rapidamente, l’unico vero rischio è restare fermi.