Un approfondimento sul sistema di proiezione IMAX, molto superiore rispetto ai metodi convenzionali
Torna Cinetecha e questa volta David Cinnella ci illustra un argomento non ancora troppo discusso in Italia: un tipo di sala cinematografica chiamata IMAX, da “Image Maximum”, che il nostro definisce “l’esperienza cinematografica più alta che il pubblico può sperare di vivere”.
In apertura viene citato il primo prototipo IMAX, presentato all’Expo 70 di Osaka. Si passa poi alla descrizione dettagliata delle caratteristiche di queste sale cinematografiche-anfiteatro e degli schermi IMAX, diversi da sala a sala, ma pur sempre enormi. I cinema più piccoli, infatti, hanno teli da 8,5 metri di altezza e 18 di larghezza. I più grandi hanno schermi che misurano 23 metri di altezza e 30 di larghezza.
L’esperienza cinematografica risulta certamente amplificata dalle dimensioni dello schermo, ma solo se la risoluzione di partenza del film è alta la qualità risulterà anche maggiore quando sarà proiettato in una di queste sale.
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Oggi gli IMAX sono sinonimo di massima qualità e di migliore fruizione di un prodotto audiovisivo. Tutto in queste sale – proiettori, telecamere, schermi – è “costruito in casa”. A titolo di esempio, vengono citati alcuni piccoli microfoni che si trovano vicino alle varie casse e che monitorano costantemente i livelli audio. Se qualcuno dovesse alterarli senza permesso, nella sede centrale lo saprebbero in tempo reale e potrebbero ricalibrare subito l’audio secondo lo standard previsto.
Non c’è da meravigliarsi se grandi nomi di Hollywood come Christopher Nolan, J. J. Abrams, James Cameron e Zack Snyder abbiano collaborato così tanto con IMAX.
Anche nel Belpaese ci sono alcune sale, a Riccione, Pioltello, Sesto San Giovanni, Afragola, Orio al Serio, Campi Bisenzio. All’elenco da poco si è aggiunta Roma e, con il tempo, potrebbero arrivare nuove sale, così da permettere anche agli italiani di godere di questa esperienza, sempre che siano disposti a pagare quasi 20 euro a persona.
Sabrina Colandrea