Dal nuovo piano per la gestione del decoro urbano alle percentuali di raccolta differenziata in crescita. Sul fronte rifiuti Roma sta cambiando il suo volto
Inefficienze, sprechi, scandali. Quando si pensa allo smaltimento dei rifiuti nella Capitale, immediatamente, si fa riferimento a queste parole. Eppure, più di qualcosa sta cambiando.
Ma quanti sono i rifiuti urbani prodotti ogni anno in tutta la provincia di Roma?
Secondo gli ultimi dati disponibili dell’ISPRA, risalenti al 2022, ogni anno si producono oltre 2 milioni di tonnellate di spazzatura; 526 kg è il peso pro-capite di ogni singolo abitante, con una percentuale di raccolta differenziata che si attesta attorno al 52%. Nella riduzione dei rifiuti, dunque, i romani non sono i peggiori, anzi, confrontando il dato dello smaltimento complessivo con le quantità pro capite, e in relazione ad altre aree metropolitane che hanno più di 200mila abitanti, la provincia di Roma si colloca a metà della classifica.
Tuttavia, anche se è opportuno ricordare quanto negli ultimi anni i cittadini di Roma abbiano sofferto una disastrosa politica di gestione dei rifiuti, oltre che in termini di inquinamento, anche di decoro urbano, è un fatto riscontrabile che qualcosa sta cambiando, in meglio.
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Abbiamo chiesto di raccontare questo cambiamento di prospettiva, nell’ambito del nuovo podcast di Radio Activa Plus Rome Smart Hub – Don’t you know that Rome wasn’t built in a day?, realizzato in collaborazione con Needs Startup Association, a Sabrina Alfonsi, Assessora all’Ambiente, all’Agricoltura e al Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale.
Nel corso del colloquio, Alfonsi ha spiegato che, in vista dell’appuntamento del Giubileo, l’amministrazione Gualtieri sta puntando molto sulle politiche di decoro urbano, stringendo quasi un’alleanza sul tema tra amministrazione e cittadini, dopo le aspre critiche piovute addosso ai suoi predecessori. Con le parole dell’Assessora:
“Va in questo senso l’installazione entro la fine dell’anno di 18mila nuovi cestini per rifiuti da passeggio, cui si aggiungono altri 1.600 cestini auto compattanti, con una capienza sette volte maggiore rispetto ai precedenti. Non solo. I nuovi cestò, con un evidente rimando ironico alla romanità, sono costituiti in polietilene, un materiale che li rende leggero e riciclabili. Nel frattempo, i cestini rimossi saranno ancora disponibili per poter essere riutilizzati in caso di necessità o eventi particolari.”
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Nel nuovo piano di governo dell’Assessora Alfonsi, però, non c’è solo la questione del decoro urbano, ma la vera sfida – dice – “è quella dell’aumento della raccolta differenziata e della chiusura del ciclo dei rifiuti; la mano tesa, in questo senso, è all’Economia circolare, cioè verso quel modello di produzione e consumo che implica la condivisione, il riutilizzo e la riparazione dei materiali e dei prodotti esistenti più a lungo possibile”.
I buoni propositi dell’amministrazione capitolina in materia di Economia circolare si sono scontrati con il decreto legge, approvato sia dalla Camera sia dal Senato a cavallo tra luglio e agosto, sulle materie prime di interesse strategico.
Il testo ha introdotto modifiche nelle procedure previste per gli iter autorizzativi relativi all’estrazione delle materie prime “da terre rare”. Si tratta di materiali quali nichel, manganese, fosforo, cobalto e di una altra decina di componenti per i quali l’estrazione in Italia era quasi inesistente. L’Assessora all’Ambiente di Roma Capitale considera la legge antistorica, oltre che priva di visione e di coraggio. È sua la convinzione che “non occorre estrarre nuova materia, bensì si può ottenere gran parte di quanto serve al nostro fabbisogno dai rifiuti che tornano a essere risorse, senza ulteriori costi ambientali”.
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Di fronte a visioni considerate antistoriche, c’è un mondo fatto di startup e giovani imprenditori che stanno aiutando la politica a migliorarsi, a costruire città più intelligenti. Accade in tutta Italia e, ovviamente, anche a Roma. Sul tema dello smaltimento dei rifiuti, di origine industriale stavolta, c’è un’azienda innovativa, aderente al circuito di LazioInnova, che ha sviluppato un software capace di promuovere un efficientamento del settore di raccolta nelle Smart City, quantificando i rifiuti nell’ottica di ottimizzare i processi di Economia circolare.
Per saperne di più ascoltate la storia di Iotilize.me dalla voce di uno dei suoi Co-Founder, Francesco Goberti, giovane imprenditore che ha contributo a fondare questa startup con l’obiettivo di digitalizzare e ottimizzare il processo di raccolta dei rifiuti industriali in tutto il mondo, riducendone l’impatto sul pianeta.
L’episodio “Ciclo intelligente dei rifiuti” prosegue la serie podcast Rome Smart Hub, un’iniziativa di Radio Activa Plus, in collaborazione con Needs Startup Association, che punta i riflettori sull’ecosistema dell’Innovazione del Lazio e sul futuro della Capitale in chiave smart.
GDM