Quali vantaggi derivano dalla riconversione intelligente degli edifici? Come viene gestita l’integrazione delle tecnologie smart nei palazzi storici della Capitale? Una panoramica sulla frontiera più avanzata dell’urbanistica: gli Smart Buildings
Il patrimonio edilizio italiano è caratterizzato da una notevole obsolescenza: l’84,5% degli edifici nostrali è stato costruito prima del 1990, una percentuale di molto superiore a quella di altri Paesi europei, ad esempio Francia e Germania. È evidente, anche solo da questo dato, quanto sia urgente un ampio rinnovamento, considerando che il tasso annuo di ristrutturazione edilizia in Italia è solo dello 0,85%.
L’ammodernamento degli edifici non è una questione meramente estetica o strutturale, ma ha un impatto ambientale ed economico rilevante. Secondo stime di The European House – Ambrosetti, un’efficace riqualificazione energetica degli edifici italiani potrebbe ridurre i consumi fino al 33%, le emissioni di Co2 di una percentuale tra il 20 e il 24% e il consumo idrico del 5%.
In questo quadro, gli Smart Buildings emergono come una delle frontiere più avanzate nello sviluppo dell’urbanistica e dell’edilizia.
Gli Smart Buildings non sono ‘semplici’ edifici automatizzati, ma veri e propri hub di servizi capaci di adattarsi in tempo reale alle esigenze degli abitanti e di ottimizzare le risorse energetiche e idriche attraverso tecnologie connesse e interoperabili. Ma quali sono i vantaggi derivanti dalla riconversione intelligente degli edifici?
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In Italia l’introduzione di tecnologie smart nei vecchi edifici potrebbe portare a risparmi annuali tra i 17 e i 19 miliardi di euro, stimolando investimenti per oltre 330 miliardi e creando circa 200mila nuovi posti di lavoro specializzati.
Per comprendere in che modo la riconversione smart degli edifici possa adattarsi alle peculiarità di una città storica come Roma abbiamo sentito l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia.
“Roma è di recente tornata al centro dell’interesse di grandi investitori internazionali che hanno la capacità economica di effettuare profonde ristrutturazioni e di superare procedure vincolistiche rigide, che richiedono investimenti superiori rispetto ad altri immobili non vincolati, ma che non impediscono tout court la possibilità di rigenerare un edificio.”
A detta dell’Assessore, nonostante il gap da colmare rispetto ad altre città italiane, Roma nel tendenziale è più avanti relativamente alla riconversione di immobili in chiave smart. “Di recente abbiamo approvato due delibere per la trasformazione di due palazzi storici in luoghi importanti della città”, ha commentato Veloccia ai nostri microfoni. E ha aggiunto: “Si tratta di ristrutturazioni complete, che renderanno questi immobili performanti dal punto di vista dell’automazione, e smart, attraverso interventi molto costosi che, però, nel contesto pregiato del centro storico vengono ripagati”.
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Dal punto di vista del valore immobiliare, infatti, un edificio nuovo, o che nasce da una sostituzione edilizia, con tutte le innovazioni performanti del caso, che gli consentono, ad esempio, di avvicinarsi alla neutralità carbonica, vale il doppio, quindi è anche un investimento in termini economici.
Costi proibitivi e vincoli rigidi a parte, il numero di Smart Buildings a livello globale è destinato a raddoppiare entro il 2025. E, secondo stime dell’International Data Corporation, il mercato globale raggiungerà i 103 miliardi di dollari entro il 2026.
Questa filiera innovativa rappresenta un’opportunità che l’Italia – Roma compresa – non può permettersi di perdere, soprattutto in un contesto in cui le sfide urbane richiedono risposte innovative e sostenibili.
Per approfondire le politiche messe in atto dal Comune di Roma per incoraggiare la costruzione di Smart Buildings e ascoltare i preziosi contributi degli architetti Paolo Mezzalama, Co-Founder di IT’S, e Laura Scrimieri, Co-Founder e partner di OGB Studio, non vi resta che premere play.
Play again, per ascoltare l’intervista di Vittorio Verardi a Désirée Farletti, co-fondatrice e COO di RECO2, startup innovativa con sede a Pontecorvo, in provincia di Frosinone, creata allo scopo di rivoluzionare in chiave green il settore dell’edilizia attraverso i principi dell’Economia circolare.
L’episodio “Smart Buildings” apre la serie podcast Rome Smart Hub, un’iniziativa di Radio Activa Plus, in collaborazione con Needs Startup Association, che punta i riflettori sull’ecosistema dell’Innovazione del Lazio e sul futuro della Capitale in chiave smart.
S. C.