Perché servono nuove norme giuridiche in ambito Smart Mobility? Ce lo spiega Enrico Al Mureden, Prof. di Diritto civile e avvocato del Foro di Bologna
Nell’ultimo decennio, la guida autonoma ha catturato l’immaginazione di milioni di persone in tutto il mondo. Un fenomeno che ha trascinato con sé promesse di maggiore sicurezza, efficienza e comodità. Tuttavia, dietro questa Innovazione, la cui completa realizzazione sembra rimandata a un futuro lontano, si cela un intricato labirinto di responsabilità legali e sfide normative che devono ancora essere affrontate e risolte.
In questa nuova puntata di Legaltech Show, i nostri speaker, Silvano Donato Lorusso e Nicolino Gentile di BLB Studio Legale e Legaltech Italia, con il supporto del giovane Salvatore Caccioppoli, a sua volta parte della scuderia di BLB, approfondiscono la questione della guida autonoma grazie al contributo del Prof. Enrico Al Mureden, avvocato e figura di spicco nel panorama giuridico e accademico italiano.
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I livelli della guida autonoma: decifrando la classificazione SAE
Quando si parla di guida autonoma, ci si imbatte spesso nei livelli definiti dalla Society of Automotive Engineers (SAE). Livelli che vanno da 1 al 5 e che delineano il grado di automazione presente nei veicoli. Da automobili storiche che richiedono l’input completo del conducente fino alla piena automazione senza necessità di intervento umano, il panorama è estremamente variegato.
Il diritto come deve agire?
La responsabilità legale
Con l’avvento di nuove tecnologie abbinate all’Automotive, sorgono interrogativi cruciali riguardanti la responsabilità legale in caso di incidenti o malfunzionamenti dei sistemi autonomi. Chi ritenere responsabile in situazioni di emergenza? Il conducente? Il produttore del veicolo? O, forse, entrambi?
Il quadro normativo attuale è “semi-bloccato al livello 3 di automazione” e non offre ancora risposte esaustive a tutte le domande, lasciando un vuoto che deve essere colmato al più presto. Sebbene siano stati fatti passi avanti, come “l’entrata in vigore dell’articolo 34-bis della Convenzione di Vienna sulla circolazione dei veicoli, che introduce il concetto di sistema di guida automatica, ci troviamo ancora di fronte a una fase di transizione e adattamento”, afferma l’esperto Al Mureden.
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Il futuro della guida autonoma: oltre le macchine isolate
La guida autonoma non è solo una questione di tecnologia e di ingegneria, ma anche di integrazione sociale e legale. In questa fase di grande sviluppo, “è cruciale coinvolgere esperti non solo nel campo tecnico-ingegneristico, ma anche della Filosofia, Sociologia e Giurisprudenza, per garantire un approccio olistico e sostenibile a questa rivoluzione”, sottolinea il nostro ospite.
Inoltre, è importante ricordare che “la guida autonoma non esiste di per sé in un deserto tecnologico, ma è parte integrante di un contesto più ampio”. La collaborazione tra settori e la revisione delle normative sono fondamentali per garantire una transizione fluida verso un domani in cui la guida non umana sarà la norma piuttosto che l’eccezione.
In conclusione e prima di lasciarvi all’ascolto della puntata, questo avanzamento rappresenta una delle sfide collaborative del nostro tempo. Affrontarle richiede non solo Innovazione tecnologica, ma anche una profonda riflessione etica e legale. Solo integrando tutte queste componenti potremo realizzare pienamente il potenziale trasformativo della guida autonoma, garantendo nel contempo la sicurezza e la responsabilità per tutti gli attori coinvolti.
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Francesca Ponchielli