I dati sono davvero neutri? Cosa è il Data Feminism? Come si possono scardinare le discriminazioni di genere insite nelle rilevazioni statistiche?
E queste azioni come si inseriscono nelle battaglie delle donne per la tutela dei loro diritti? Bentornate e bentornati a WoW – Women on Web, il podcast condotto da Federica Meta e Francesca Pucci che racconta il digitale da un punto di vista femminile.
Ne parliamo in questa nuova puntata con Donata Columbro, giornalista, scrittrice, docente di Data Visualization all’Università Iulm e femminista dei dati.
Ma che cosa è il femminismo dei dati e perché ci serve?
Il Data Feminism è stato teorizzato nel 2020 grazie a un grosso lavoro di Ricerca di Catherine D’Ignazio e Lauren F. Klein. I loro studi sono stati poi pubblicati nell’omonimo libro, che è in open acess sul sito del MIT, gratuito e consultabile.
Leggi anche: Gender Pay Gap? Anche basta. Come i Big Data possono favorire una maggiore equità
“Il femminismo dei dati vuole identificare e capire come funziona il potere e il privilegio e lo vuole fare attraverso i dati”, afferma Columbro. “È importante sia cercare di capire come funziona questo privilegio nella progettazione degli algoritmi sia come vengono utilizzati i dati nella raccolta che ne fanno le Pubbliche Amministrazioni, ma anche le aziende e i Social Media”.
Come si esplica tutto questo nelle visualizzazioni dei dati? “Il Data Feminism ci insegna a capire chi c’è dietro una raccolta dati, chi ne beneficia e chi ne sarà svantaggiato“, aggiunge l’ospite.
Ascolta anche: Cosa fare per combattere il Digital Divide?
Non sempre, infatti, una raccolta dati aiuta le comunità, a volte può discriminarle. Come in tutte le cose, anche la Data Science può aiutare o produrre nuove discriminazioni.
Dunque, quali sono i risultati di questo approccio? E cosa raccontano oggi i dati della situazione delle donne in Italia?
Ascolta il nostro podcast per saperne di più!
T. S. V.