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Il nucleare che non ti aspetti

Un reattore nucleare naturale di 2 miliardi di anni fa

 

Le radiazioni sono un fenomeno naturalissimo. Un esempio? Quelle solari. Un po’ diverso è parlare di reattori nucleari naturali. A oggi ne conosciamo solo uno: una miniera di uranio situata nella zona del fiume Oklo, nel Gabon, Africa.

Si tratta di un reattore a fissione nucleare naturale, ossia un luogo dove si sono verificate delle reazioni di fissione nucleare senza l’impiego di tecnologia. E come sarebbe stato possibile? Secondo le stime, questi cicli di fissione, protrattisi per centinaia di migliaia di anni, sarebbero avvenuti circa 1.7 miliardi di anni fa. Più o meno nello stesso periodo in cui sul nostro pianeta sono comparsi i primi organismi eucarioti. Nessuna invenzione all’orizzonte.

 

Ascolta anche: Ventiquattro: quante sono le ore?

 

Il segreto? L’abbondanza dell’isotopo 235 dell’uranio nella miniera. Neutroni liberi capaci di avviare la fissione. E tanta acqua sotterranea. L’acqua è servita come medium per facilitare le reazioni, quantificate in 100 KW.

A scoprire il reattore un tecnico francese, il dottor Bouzigues. Era il 2 giugno 1972. Da allora nessun altro ha mai trovato traccia di un secondo reattore naturale.

 

Ascolta anche: A che ora è il principio del mondo?

 

Perché citare questo esempio, si chiede Francesco D’Amico. Perché parlare di nucleare? Perché oggi vediamo nel nucleare qualcosa di innaturale. Un lascito di pericolose intuizioni umane. Chernobyl, Hiroshima. Eppure, si tratta di una risorsa energetica preziosa, e soprattutto naturale. “Due miliardi di anni fa nel Gabon la fissione avveniva spontaneamente, e andava avanti per migliaia di anni. Certo, l’uomo ha esasperato le potenzialità del nucleare. Ma davanti a chi vede nella fissione nucleare la sola mano dell’uomo dobbiamo ricordarci delle miniere di Oklo”, rimarca Francesco. Un occhio oggettivo è l’arma migliore di qualsiasi scienziato.

Eleonora Medica

 

 

Ospite

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