Intervista a Flavia Marzano, Digital Transformation Consultant
Oggi, 22 Aprile, è la giornata internazionale delle donne nel settore ICT! E quale modo migliore per noi di omaggiare questo giorno se non con una nuova puntata di WOW- Women on Web, il programma che ambisce a raccontare la trasformazione digitale da un punto di vista femminile. Federica Meta e Francesca Pucci hanno intervistato Flavia Marzano, informatica, consulente per la trasformazione digitale, Vice Presidente di Roma Startup, esperta di tematiche di genere ed ex assessora alla Roma facile.
In questa puntata parliamo dunque di discipline STEM e di quanto sia importante avvicinare più ragazze possibile alle materie tecnico-scientifiche. Il binomio donne-STEM è fondamentale per diminuire il gener gap, tuttavia non funziona. Sebbene la parità di genere nell’educazione di primo e secondo livello sia stata raggiunta, il problema rimane nella scelta dei percorsi di studi universitari nella rappresentazione di genere delle materie STEM, acronimo inglese che si riferisce a Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.
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Infatti, nel settore tecnologico il numero di laureate è solo l’1%, sostiene Flavia Marzano. Come mai? Sicuramente la scelta di non intraprendere studi scientifici si fonda sui pregiudizi delle ragazze stesse, a loro volta frutto di altri pregiudizi da parte di genitori e persino dei docenti. Ma non è tutto, c’è anche una forte insicurezza e una minor motivazione personale che sfociano in poca autostima.
Per quanto riguarda l’Informatica, vi è uno studio dell’Università di Venezia Ca’ Foscari secondo il quale le ragazze non sceglierebbero questa materia perché “non hanno voglia di fare le nerd”; tuttavia, le ragazze intervistate non sanno probabilmente che solo il 5% dei laureati in Informatica sviluppa software per lavoro, mentre tutti gli altri si occupano di altro. Le cause per cui le donne che scelgono percorsi STEM sono una minoranza sono molte e spaziano da fattori individuali a elementi sociali e di background familiare.
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Dunque, si sente la necessità, sempre più forte, di rivoluzionare il mondo STEM partendo, ad esempio, da una grande manovra di mentorship alle ragazze nelle scuole. Ma come si può intervenire per cambiare rotta sul fronte culturale? Quale è il ruolo delle imprese e quale può essere il loro impegno?
Anche il ruolo delle aziende è fondamentale in questo nuovo paradigma. Da una ricerca di AlmaLaurea, relativa in particolare all’anno accademico 2018/2019, nei corsi di laurea scientifici e di Ingegneria, risulta che le donne, seppur iscritte all’università in un numero maggiore rispetto agli uomini, scelgono soprattutto corsi di studio letterari e umanistici. Solo il 18% delle ragazze sceglie corsi STEM – e questo trend tricolore è in linea con la media europea e mondiale.
Quasi a voler peggiorare questi dati, bisogna sottolineare che sebbene le poche donne iscritte a corsi STEM si laureano in media con voti più alti (103,7 contro il 101,9 degli uomini) e senza andare fuori corso, non ottengono comunque gli stessi risultati nel mondo del lavoro. Quindi, non solo le istituzioni ma anche le imprese hanno un compito fondamentale per superare il Gender Gap perché migliorando le condizioni lavorative e soprattutto offrendo nuove e maggiori opportunità, si può invertire questo trend, che non rende giustizia né alla Scienza né tantomeno alle donne.
T. Sharon Vani