DEA è l’hub che trasforma l’empowerment femminile in imprese ad alto impatto economico e sociale. Perché l’imprenditoria femminile non è una nicchia, è un motore di cambiamento
“Se non trovi lo spazio giusto per te, crealo. E poi aprilo ad altre donne.”
— Sara Baroni
C’è un nuovo modo di pensare all’impresa. Un modo che non insegue solo il profitto, ma che mette al centro l’impatto sociale, la condivisione della conoscenza e il valore della comunità. È da qui che parte la storia di Sara Baroni, fondatrice di DEA – Élite Empowerment Hub, protagonista del nuovo episodio di WoW – Women on Web, il podcast condotto da Federica Meta e Francesca Pucci.
DEA (acronimo di Donne, Empowerment, Azione) è molto più di una community: è un hub che offre formazione gratuita, mentoring strategico e occasioni di networking alle donne che vogliono costruire imprese ad alto impatto economico e sociale. L’obiettivo è abbattere le barriere sistemiche che ancora oggi frenano l’accesso delle donne all’imprenditorialità, fornendo strumenti reali e reti solide. Baroni ha immaginato DEA come un luogo in cui l’empowerment non è solo uno slogan, ma una pratica quotidiana. Dove l’esperienza di chi ha già avviato un percorso imprenditoriale diventa risorsa per chi sta ancora cercando la propria traiettoria.
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Nel podcast, Baroni racconta come l’imprenditoria femminile non sia una “categoria” a parte, ma una componente fondamentale dell’economia contemporanea. Parliamo di imprese che creano occupazione, innovano modelli organizzativi, valorizzano la dimensione sociale del fare impresa. Ma parliamo anche di ostacoli: accesso al credito, gap formativi, mancanza di mentorship, stereotipi culturali. DEA nasce proprio per contrastare tutto questo, con un modello radicalmente diverso: inclusivo, cooperativo, orientato all’impatto.
Il dato è crudo: “Nel 2022 le startup fondate solo da donne hanno ricevuto appena lo 0,9% dei finanziamenti Venture Capital in Europa“, denuncia Baroni, aggiungendo che “il problema non sono le capacità, ma i codici di accesso a un sistema modellato da e per gli uomini“. La missione di DEA è chiara: offrire formazione gratuita, mentoring e visibilità per donne pronte a costruire imprese sostenibili, etiche e coraggiose. I corsi spaziano dal fundraising all’Instagram SEO 2025, passando per il Brand Journalism femminista e la pubblicità etica.
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Non solo: DEA reinveste i successi delle sue iscritte in iniziative contro la violenza di genere, come la recente apertura di una casa antiviolenza a Cuneo. Per Baroni, l’imprenditoria femminile non è solo una questione economica, ma una scelta politica e culturale: “Il successo non si misura solo con il fatturato, ma anche con l’impatto sociale e la trasformazione culturale”. La Twin Transition – digitale ed ecologica – può trovare nelle donne le sue leader naturali, perché, dati alla mano, le imprese femminili sono più resilienti e sostenibili. Ma solo se il digitale diventerà davvero uno strumento inclusivo, capace di superare i bias algoritmici e amplificare voci nuove.
Quella di Sara Baroni è una voce che merita di essere ascoltata — non solo da chi si occupa di parità di genere o di startup, ma da chiunque oggi stia cercando una nuova visione del fare impresa. Un contributo prezioso per chi crede che l’imprenditoria femminile non sia solo una questione di numeri, ma di visione. E di futuro. Quindi… non vi resta che premere play e ascoltare questo nuovo episodio di WoW – Women on Web!
T. Sharon Vani