CINETECHA

Damien Chazelle: non solo La La Land

Dal cinema indipendente agli Oscar

 

 

Nuova puntata di Cinetecha. Oggi, il nostro speaker Gabriele Barducci ci parla di una promessa, forse già vinta, del nuovo cinema americano: il giovane regista Damien Chazelle. Probabile che ognuno di noi lo abbia conosciuto grazie al successo del film La La Land, uscito negli Stati Uniti nel dicembre del 2016 e in Italia nel gennaio 2017. Come è arrivato a girare un film “da Oscar”? Che tipo di percorso artistico ha vissuto? Che progetti bisogna aspettarsi per il futuro? 

Cerchiamo di rispondere a queste e altre domande con un ospite speciale: Simone Tarditi, critico cinematografico, CEO di Vero Cinema e saggista per la casa editrice Gremese.

 

 

Ascolta anche: Il mistero di Tim Burton

 

 

La La Land ha fatto fare il definitivo salto di qualità a Chazelle, senza se e senza ma. La storia non è una novità, senza fare spoiler, un ragazzo e una ragazza pieni di sogni si incontrano e si innamorano nella Los Angeles dei giorni nostri. Si tratta di un grande omaggio al cinema classico americano e al mondo dei musical.

Infatti, un punto di forza in questo senso per il successo del film è stata senza dubbio la colonna sonora, composta da Justin Hurwitz, che gli è valsa la vittoria di numerosi premi: Golden Globe, BAFTA e infine l’Oscar alla migliore colonna sonora e alla migliore canzone.

 

 

Ascolta anche: Netflix vs Cinema

 

 

Prima di La La Land?

Il percorso artistico di Chazelle parte da un film in bianco e nero, dimentichiamoci i colori, le scenografie e i costumi scintillanti che lo hanno reso celebre. Il suo debutto avviene nel 2009 con Guy and Madeline on a Park Bench: un lungometraggio indipendente prodotto mentre stava terminando il suo percorso di studi.

“Dal punto di vista produttivo è stato praticamente un colletta di amici e parenti” afferma il nostro ospite e continua “ma un film prototipo di quello che sarà poi La La Land. Naturalmente, per chi volesse recuperarlo, è un progetto amatoriale, con alcune luci sballate, recitazione che stenta a decollare. Formalmente non è perfetto, ma è una buona prova d’esordio“.

E i suoi prossimi progetti? 

Per saperne di più ascolta il podcast.

Francesca Ponchielli

 

 

Ospite

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