Intervista a Paolo Roncoroni, Director of Higher Education per Pearson Italia
Come sta cambiando l’università dopo il lockdown? Quali sono gli strumenti didattici digitali più usati in Italia? L’istruzione a distanza è un modo per rendere l’università più accessibile a tutti, oppure è solo un regalo alle aziende tecnologiche?
In questa nuova puntata di Stranger Books, la nostra conduttrice Alessandra Pagani e il suo ospite, Paolo Roncoroni, riflettono su simili interrogativi e danno vita a nuovi spunti. In un dialogo che è una finestra sul futuro della didattica del nostro paese.
Ascolta anche: Quattro lauree in quattro mesi, il record di Giulio Deangeli
“Negli anni, il digitale è aumentato in modo morto forte nelle università. La sua diffusione, diversa nelle diverse discipline, è cresciuta. Ma fino a oggi la parte in presenza è stata quella predominante; ora le università hanno varato corsi completamente online o in modalità blended“, constata Paolo Roncoroni, Direttore Editoriale dell’area Università di Pearson Italia.
E si chiede: la risposta degli studenti quale è stata? Dipende. La lezione è fattibile online, ma mancano le relazioni tra coetanei. La spiegazione in digitale piace. Lo studio in digitale no. Le facoltà scientifiche apprezzano. Gli umanisti meno. Insomma, il quadro è vario.
Ascolta anche: La scuola di domani: e-learning su mobile
Ancor più, è un panorama che si evolve continuamente. Cambiano gli approcci alla didattica, cambiano le metodologie di insegnamento e, insieme a esse, gli strumenti cui fare affidamento. Quali le risorse che ci aspettano? Quali le possibilità?
Ne anticipiamo qualcuna nel podcast!
Eleonora Medica