Intervista a Alessandra Donnini, Lucia Fioravanti e Maddalena Nocivelli
Si fa fatica a credere che, a oltre mezzo secolo di distanza dalle lotte femministe e dalle prime conquiste in questo senso, l’autodeterminazione del genere femminile venga ancora messa in discussione. L’ultima fotografia dell’Istat ci racconta dell’incredibile. A pagare le conseguenze della crisi economica post-Covid, sono le donne. In totale, i lavoratori scendono di 101mila unità, di cui appena 2mila sono uomini. Questo significa che sono ben 99mila le donne che hanno perso il lavoro o che oggi risultano disoccupate.
In questa puntata di Talk About IT, il nostro programma in collaborazione con la sezione IT di Unindustria, Marco Borgherese intervista tre importanti dirigenti d’azienda: Alessandra Donnini, direttrice tecnica di Etcware, Lucia Fioravanti, direttrice Finance & Corporate Affairs di Sogei, e Maddalena Nocivelli, Presidente di DAB Sistemi Integrati.
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“Il processo di digitalizzazione è fondamentale per supportare delle strategie di work-life balance”, spiega Lucia Fioravanti. E continua: “È necessario pensare a dei servizi specifici per diminuire la disoccupazione femminile”.
A maggio 2020, il Senato ha approvato le mozioni sulla parità di genere e il sostegno all’occupazione femminile: facilitazioni alla conciliazione lavoro-famiglia, nuove norme sullo smart working, congedi parentali più lunghi e un numero telefonico per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco. Quasi il 50% delle donne italiane, infatti, ha modificato l’orario di lavoro o vi ha rinunciato per i figli nell’impossibilità di conciliare il proprio impiego con un altro lavoro, quello domestico, non riconosciuto e non retribuito. La cura della casa, l’accudimento dei figli e spesso, degli anziani.
Ma la strada è ancora lunga, come spiega Alessandra Donnini: “Sono tre gli elementi che aiutano le donne a realizzarsi nel lavoro: tempo, fiducia, opportunità. La mancanza di tempo, è proprio il fattore più limitante”.
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Diminuire il divario di genere è parte dell’Agenda 2030 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, soprattutto in relazione all’incidenza femminile nell’ambito delle materie STEM. In queste discipline, infatti, le donne si laureano per prime, ma non riescono a fare carriera con la stessa velocità con cui hanno conseguito i loro risultati di studio. Esiste, insomma, un soffitto di cristallo, soprattutto negli sbocchi lavorativi.
“Occorre un cambio di mentalità, bisogna educare le bambine fin dalla prima infanzia ad avere una percezione di sé e delle proprie capacità”, spiega infine Maddalena Nocivelli, sottolineando l’importanza di una cultura della parità che affonda le radici nei primi anni di vita.
Luisa Vittoria Amen